Nadia salì le scale dell’antico palazzo dove abitava con
una grande tristezza in cuore, aveva fatto bene a rompere con Matteo? Forse
aveva ragione lui, lei non conosceva Rudy, il suo gesto era stato precipitoso,
ma il solo fatto di poter rivedere quel ragazzo che l’aveva stregata le aveva
fatto perdere il giudizio..
Si arrovellava
pensando di aver fatto una vigliaccata nei confronti di Matteo, ma poi trovava
ogni giustificazione per arrivare a dirsi: “E’ giusto così…io non lo amo…e me
ne sono accorta in tempo.
L’avrei reso infelice, l’ho fatto anche per il suo bene”.
Da quel momento si sentì libera, pensava soltanto a
rivedere Rudy, ormai sapeva dove trovarlo e non vedeva l’ora di incontrarlo,
ormai che Matteo non era più nella sua vita, poteva confessargli tutto e
giustificare il fatto di essersene andata senza avvisarlo…
Intanto Rudy Garson stava facendo carriera, le sue foto
piacevano tanto che, da semplice fotografo era diventato in breve tempo
reporter suscitando l’invidia dei colleghi. Il suo nome cominciava a essere
conosciuto soltanto per il suo talento e non per la spinta del padre di Nadia
(che lui ignorava).
Si era buttato sul
lavoro e non si risparmiava mai, correva da un evento all’altro con la macchina
fotografica a tracolla, quando arrivava a casa alla sera era distrutto dalla
fatica. Però era contento di essersi realizzato, aveva finalmente coronato un
sogno accarezzato fin da quando era ragazzino.
Si era buttato sul lavoro anche per dimenticare Nadia, il
ricordo dei giorni al mare gli tornava nella mente e la delusione era ancora
fresca e sentiva dentro di sé una specie di rabbia repressa: avrebbe voluto
incontrarla per chiederle perché se n’era andata e soprattutto perché non gli
aveva detto che c’era già un altro nella sua vita. Nella redazione del giornale
dove lavorava c’erano tante donne che gli facevano il filo: qualcuna, con la
scusa di farsi fare delle foto cercava di andare a casa sua, il bell’americano
aveva fatto colpo…ma lui si era fatto la fama di essere un intrattabile orso,
aveva deciso che in quel momento nella sua vita non ci dovevano essere presenze
femminili…voleva stare tranquillo al riparo da altre delusioni.
Nadia invece, stava
prendendo coscienza di essersi cacciata in un groviglio dal quale non sapeva
come uscire. Dopo aver rotto con Matteo, e aver deciso di rivedere Rudy era
incerta se confessare la verità fino in fondo; cioè di essere la figlia del
potente Franchi, oppure continuare a tacere per non metterlo in imbarazzo. Dopo
essersi arrovellata il cervello e aver trascorso molte notti in bianco, scelse
la strada che le sembrò più opportuna: non dire nulla e continuare a farsi
credere una ragazza come tante altre che si guadagnava la vita lavorando. Per
il momento voleva solo riallacciare i rapporti con lui…poi ci sarebbe stato
sicuramente il modo di farsi perdonare tutte le bugie dette soltanto per
amore. S’informò con i colleghi,
ovviamente si guardò bene di non fare
trapelarne il motivo del suo interesse:
“ Ho visto che c’è un nuovo fotografo”, disse con noncuranza
a Clara, la redattrice che si occupava della moda.
“Sì, ed è anche un bel ragazzo! Però è un tipo scorbutico,
arriva con la moto, consegna le foto e non parla con nessuno”, rispose .
“Va be’ …prima o poi lo vedrò”, riprese Nadia cercando di
dare alla voce un tono distratto.
Cercò la scusa e il momento per incontrare Rudy, e si fece
trovare, come per caso al parcheggio dove era posteggiata l’inseparabile due
ruote.
Lo vide da lontano e fu immediatamente assalita da
tachicardia…il giovane stava salendo sul sellino quando si sentì chiamare;
credette di avere una visione, Nadia gli stava venendo incontro e anche il suo
cuore cominciò a battere velocemente.
“Cosa fai qui?”, il suo sguardo non riusciva a staccarsi
da lei, la fissava annichilito aspettando che parlasse per convincersi di non
avere davanti un miraggio.
“Rudy…”, Nadia sussurrò il suo nome mostrandosi sorpresa,
anche se quell’incontro era stato voluto, vederselo davanti l’aveva emozionata.
“Lavoro in un giornale….ricordi che te l’avevo detto?”,
affermò lei arrossendo leggermente.
“Già…”, rispose il ragazzo non ancora convinto del momento
che stava vivendo, “ in questo giornale?...che combinazione…il destino a volte mi
stupisce !”.
Tacque per qualche
secondo poi si scosse:
“Credevo di non rivederti più…te ne sei andata senza dirmi niente e, quello che più mi ha fatto male è che sei partita con il tuo fidanzato: così mi ha detto tua zia….”, disse con un tono distaccato.
“Credevo di non rivederti più…te ne sei andata senza dirmi niente e, quello che più mi ha fatto male è che sei partita con il tuo fidanzato: così mi ha detto tua zia….”, disse con un tono distaccato.
Nadia sentì un
colpo allo stomaco, non sapeva nulla di tutto questo…
“…e così lo stesso giorno ho lasciato Portofino…non avrei
mai creduto, dopo i giorni passati insieme che tu ti comportassi in quel
modo…ti amavo molto…”, concluse Rudy con amarezza.
“Non essere in collera con me…è vero, quando ti ho
conosciuto c’era un altro nella mia vita, ma ora l’ho lasciato… ho capito che
sei tu quello che voglio…quella mattina sono stata costretta a partire
improvvisamente per un lutto in famiglia…non sapevo il numero del tuo cellulare
perciò non potevo avvertirti. Ho telefonato al locale dove lavoravi e mi hanno
detto che ti eri licenziato…ero disperata, credimi”, gli occhi di Nadia erano
diventati tristi.
Rudy era perplesso, la stava ad ascoltare e l’osservava:
si accorse di essere ancora attratto da quel viso dolce, e quello sguardo che
lo turbava ogni volta che si posava su di lui.
“E’ andata così?”, chiese sollevato, le domande che si era
posto fino a quel momento avevano avuto una risposta, se era veramente successo
ciò che gli aveva detto Nadia, poteva sperare di ricominciare con lei.
Si avvicinò e la strinse fra le braccia, il profumo dei
suoi capelli lo stordì: “Ti amo ancora più di prima”, sussurrò. “Anch’io”,
rispose lei abbandonando il capo sul suo petto.
Ricominciarono a vedersi e ad amarsi, stavano bene
insieme, si cercavano, vivevano i momenti di passione, erano uniti e felici.
Nadia, però, era sempre in allarme…non gli aveva ancora detto la sua vera
identità e cercava di non incontrarlo negli uffici della casa editrice …anzi
lei non ci andava più, così evitava di fare passi falsi. Ma ogni giorno che
passava c’era sempre un pericolo in agguato…stava costruendo un castello di
bugie per tenere in piedi la storia della semplice impiegata senza soldi e
aspettava il momento giusto per rivelargli chi era in realtà. Ma Rudy non si accorgeva
di niente, era sempre più appagato e a volte si domandava cosa aveva fatto per
meritare tanto, il suo lavoro andava a gonfie vele, piovevano elogi da tutte le
parti, il conto in banca era diventato sostanzioso, aveva ritrovato la sua
donna…cosa voleva di più? In breve tempo
tutti i traguardi erano stati raggiunti, sembrava quasi un miracolo, era
convinto che ci fosse lassù chi gli voleva bene. Quando però nella vita si
raggiungono certe mete, c’è sempre qualcuno che muore d’invidia, fra i colleghi
si vociferava che l’americano fosse stato assunto perché raccomandato
addirittura dal capo supremo e la carriera che stava facendo non era perché ci
sapeva fare con l’obiettivo, ma appunto perché doveva andare avanti spinto
dall’alto. Un giorno un fotografo più anziano di lui uscendo dall’ufficio del
direttore, l’incrociò in corridoio e lo guardò di traverso:
“Qui fanno carriera solo i raccomandati, vero Garson?”,
brontolò sarcastico mentre si allontanava.
Rudy lo guardò senza capire e non rispose, scosse la testa: “lo viene a dire a me?”, pensò.
Rudy lo guardò senza capire e non rispose, scosse la testa: “lo viene a dire a me?”, pensò.
Poco dopo venne chiamato dal capo redattore:
“Senti Rudy, dovresti sostituire Giuseppe che ha problemi
famigliari, stasera devi andare sul lago di Como, a villa Carlotta a fare le
foto per il servizio sulla festa del secolo! Non possiamo mancare ci sono tutti quelli che
contano, dalla moda, agli affari, allo spettacolo…mi raccomando! Ma so che tu
ci sai fare”, concluse con una pacca sulla spalla.
Rudy prese gli arnesi del mestiere, e si accinse a partire
.
“Amore, questa sera non possiamo vederci”, disse più tardi
al telefono con Nadia, “devo uscire per lavoro”.
Dall’altro capo la voce di lei rispose:
“Non importa, ti avrei telefonato io perché stasera devo andare con i miei in casa di parenti”.
Si lasciarono
così…concludendo la telefonata con un bacio via etere.
Rudy si appostò in un punto strategico davanti
all’ingresso della bella villa per cogliere i VIP da fotografare nel momento in
cui entravano; dalle vetture che arrivavano senza sosta scendevano attori,
registi, personaggi della TV e della moda, calciatori…industriali accompagnati dalle mogli e
anche stelline del momento che non mancavano mai in quel mondo effimero.
Lustrini e paillettes si sprecavano sui vestiti firmati delle signore che
entravano dopo aver sorriso all’obiettivo di Garson, sapendo di comparire su
uno dei settimanali più diffusi.
Rudy scattava in continuazione, accanto a lui c’era
Sandro, un collega giornalista che gli indicava le persone importanti da
ritrarre, dal momento che lui, essendo americano, non era al corrente degli
ultimi eventi.
“Rimaniamo ancora mezz’ora poi ci spostiamo dentro”, disse
Sandro.
Con l’occhio nel mirino Rudy non si lasciava scappare
nessuno: “OK”, rispose senza smettere di scattare.
Lavorarono ancora parecchi minuti, e stavano rientrando,
quando il giornalista esclamò stupito:
“Perbacco…guarda chi c’é…aspetta, aspetta…prendi quei due che scendono dalla Rolls”.
“Perbacco…guarda chi c’é…aspetta, aspetta…prendi quei due che scendono dalla Rolls”.
Garson rimise la tracolla che reggeva la macchina
fotografica e si accinse a riprendere chi gli aveva indicato Sandro. Per poco
non gli venne un colpo, rimase paralizzato senza avere la forza neppure di
premere un dito: accanto ad un uomo di una certa età, c’era lei…Nadia!
“Cosa fai?…sbrigati, stanno per entrare…non possiamo
lasciarci scappare il padrone supremo e sua figlia…tu lo dovresti sapere, o
sbaglio?”, disse il collega leggermente polemico.
Rudy si volse: “Cosa stai dicendo?”,
“Muoviti!”, l’incitò ancora Sandro. Per deformazione
professionale l’americano scattò una dopo l’altra una serie di foto prima che i
due raggiungessero la porta d’entrata, ma lo faceva come un automa, senza quasi
capire cosa stesse succedendo attorno a lui. L’elegante fanciulla e il suo
accompagnatore sparirono dietro la grande porta.
Rudy, ancora sotto choc, afferrò
per un braccio il collega:
“Ripetimi quello che hai detto poco fa”, esclamò.
“Calmati…non stringere, non volevo offenderti”, si scusò
l’altro.
“Non capisco niente…spiegati meglio…”, l’incitò lui.
“Non mi dire che non conosci Franchi e sua figlia!”,
rispose Sandro sbalordito.
“Sì…sì, la conosco, ma non sapevo..." balbettò Rudy.
“Senti Garson, lo sanno tutti che esci con la figlia del
capo...ti hanno visto, non far finta di niente! e non mi dire che non sapevi che Nadia fosse sua figlia...”, sbottò l’amico risentito.
Rudy sentì il sangue montargli alla testa, si fece sotto e
prese il collega per il bavero della giacca:
“Cosa intendi dire, spiegati meglio!”; sibilò.
“Cosa intendi dire, spiegati meglio!”; sibilò.
L’altro con uno strattone si liberò:
“Se dobbiamo dire le cose come stanno, tutti sanno come sei entrato al giornale…non
credo ci sia un altro più raccomandato di te”, affermò Sandro sfidandolo con lo
sguardo.
Annichilito Rudy non rispose subito, cominciava a capire
le allusioni e i commenti acidi dei colleghi quando si avvicinava. Scosse la
testa desolato, questa accusa l’aveva demolito: era la cosa più brutta che
aveva sentito dire nei suoi confronti.
“Non so nemmeno di cosa parli…, devi credermi sulla
parola, Nadia non mi ha mai detto nulla ... il comunque questa non è la sede per discutere di queste cose…però voglio
chiarire con te e con tutti quelli che la pensano come te…sono partito dagli
Stati Uniti per guadagnarmi un posto nella società con le mie forze e non
permetto a nessuno di dubitarne…”, concluse duro, riprese gli attrezzi e
rientrò : “Adesso andiamo a lavorare, poi si vedrà”.
Sandro accusò il colpo e non ebbe il coraggio di replicare.
Sandro accusò il colpo e non ebbe il coraggio di replicare.
Da quel momento però Rudy cambiò umore e si accinse a fare
il suo lavoro col cuore a pezzi…il grande salone dove si svolgeva la festa era
zeppo di gente, i tavoli apparecchiati con tovaglie di lino, centrotavola di
fiori freschi e le immancabili candele, erano tutti occupati dalle celebrità
del momento, c’era solo l’imbarazzo della scelta per l’obiettivo di un
fotografo in cerca di novità.
Ma a Rudy interessava soltanto Nadia, voleva guardarla
negli occhi e sapere dalla sua bocca perché gli aveva mentito fino a quel
momento. Se non fosse stato il caso che l’aveva guidato proprio lì, come sempre
era accaduto nella loro movimentata storia d’amore, il loro rapporto sarebbe
andato avanti in un clima di menzogna… tutto questo era accaduto proprio a lui
che aveva sempre detestato gli imbrogli e i sotterfugi… Essersi comportata in
quel modo era stato peggio di un tradimento, l’aveva creduta una semplice
ragazza che si guadagnava da vivere, invece era miliardaria…chissà quante volte
si era trovata in imbarazzo in sua compagnia! Si sentiva preso in giro e
umiliato, girava fra le persone che si divertivano, scattava foto e pensava a
lei…
"...si chiama Franchi...è vero!" si diceva , " ma ho sempre creduto fosse un caso, è un cognome abbastanza comune... non ci ho mai pensato.." .
La sua mente rimuginava continuamente ...era sconvolto! E mentre pensava la cercava fra la gente.
L’aveva persa di vista, aguzzò lo sguardo per individuarla fra le coppie che
ballavano al centro, ma c’erano tutti, attrici, veline in cerca di notorietà,
signore della alta borghesia cariche di gioielli…meno Nadia.
La vide finalmente che stava parlando in mezzo ad un
gruppo di persone, nonostante il risentimento rimase colpito da quanto era
bella, indossava un abito rosso generosamente scollato e con la schiena nuda ,
la gonna asimmetrica di voile accarezzava le caviglie sottili…non l’aveva mai
vista così e dovette costatare quanto fosse ancora preso dal suo fascino e
quanto fosse difficile affrontarla.
“Un sorriso, prego…”.
Nadia sbarrò gli occhi esterrefatta , si mise la mano
sulla fronte :”Mio Dio….”, sussurrò.
(continua)
Nessun commento:
Posta un commento