Powered By Blogger

domenica 4 settembre 2016

TUTTO COMINCIO' IN UN GIORNO D'ESTATE - 2° PUNTATA


“Come stai?”; disse  lui puntandole addosso quegli occhi che la turbavano, “non ti ho più vista…”.

“Sono andata in giro con amici”, rispose Nadia con un certo distacco: era in collera con se stessa perché quando lo vedeva si sentiva rimescolare tutta.

“Fai colazione con me? qui fanno un ottimo  cappuccino!”, insistette ancora il giovanotto.

“ Lo so” rispose lei , “ ci vengo spesso”.

Il cappuccio con brioche che ogni mattina le sembrava delizioso, in quel momento le andò quasi per traverso:
“Cosa devi fare ?… vuoi venire a fare un giro in barca?”, le stava chiedendo Rudy.

Certo che era un tipo insistente!…ci pensò su qualche secondo poi accettò, sapendo di sbagliare: quel ragazzo aveva un fascino che l’attraeva... “in fin dei conti non faccio niente di male, solo una gita in barca”, si disse per giustificarsi.

Al porto affittarono una barchetta e Rudy cominciò a remare, passando davanti al grosso motoscafo di Nadia si lasciò scappare :
“Guarda qui…quei pieni di soldi…figli di papà che non sanno cos'è la vita , quella vera! e pensare che tanta gente se la guadagna la pagnotta, come me per esempio. Stamattina sono rientrato alle quattro distrutto. Poi ho dovuto lasciare la stanza perché il tale che la divide con me doveva fare entrare una ragazza…avrò dormito tre ore…”, brontolando  si avviò verso la piccola barca a remi che li stava aspettando.
Nadia non profferì parola, assentì chinando il capo.

  Si allontanarono vogando lentamente e si diressero verso la spiaggetta di Paraggi: si erano tolti i vestiti ed erano rimasti in costume. Approdarono in un angolo nascosto, Rudy tirò in secco la barca e si stesero al sole. Lui si mise accanto a Nadia e le prese una mano:
"Hai un ragazzo?", le domandò mentre aveva gli occhi chiusi. Perché Nadia aveva risposto di no?. . non se lo spiegava, ma le era venuto spontaneo rispondere così. In quel momento non c’era nessuno nella sua vita, neppure Matteo… stesa su una roccia calda, con i raggi che le bruciavano la pelle, vicina a Rudy, stava vivendo un momento magico. Poi se ne sarebbe pentita, ne era certa, ma quello era l’attimo fuggente che voleva prendere e godere fino in fondo. Strinse la mano del ragazzo e rimase così, immobile ad aspettare che qualcosa la togliesse da quella beatitudine, oppure che il suo destino si compisse in quel momento. E così fu, perché anche per Rudy avvenne la stessa cosa, accarezzò il corpo di Nadia e non si seppe più trattenere: nessuno li osservava in quel momento, la baciò lungamente con tutta la passione che aveva dentro.

Nadia non avrebbe mai creduto che si potesse essere tanto felici, non aveva termini di paragone perché Matteo era stato il primo e unico amore e non sapeva che c’era un altro tipo di amore, quello che ti fa vibrare dentro, tremare, soffrire…

Dopo quella giornata vissuta in un’altra dimensione e come se i loro corpi appartenessero ad altri, tornarono nel porticciolo, quando il tramonto tingeva di rosso il mare.

 “Ti accompagno a casa”, propose Rudy.

Nadia sobbalzò: “No…vado da sola…non ti preoccupare”.

Lui sorrise: “Non scherzare…non ti lascerei andare sola per nessun motivo”, disse, “ora voglio stare con te più tempo possibile”.

Nadia fu obbligata ad accettare, ma fece la strada che la separava dalla villa col cuore che le batteva forte, non poteva confessare di essere la figlia del proprietario e quando arrivarono davanti al cancello si fermò: “Abito qui”, disse sottovoce.

“Accipicchia…ma chi sei?”, chiese lui sgranando gli occhi.

“Solo la nipote del custode”, rispose lei precipitosamente.

“Allora ci vediamo domani…ciao amore, ti amo!”, l’abbracciò così stretta che le fece mancare il respiro.

Nadia si avviò verso casa come in trance: era accaduto tutto così in fretta che ancora non se ne rendeva conto. Si stava svegliando a poco a poco dal sogno nel quale era stata avvolta fino a quel momento.
A casa trovò i messaggi di Matteo, la sua voce che usciva dalla segreteria le fece un certo effetto: in quella giornata così densa di emozioni l’aveva dimenticato! Come aveva potuto? Mentre ascoltava le sue parole si sentiva sopraffare dai sensi di colpa…però ciò che aveva provato durante il tempo trascorso con Rudy era stato troppo bello…dentro di sé si sentiva un verme nei confronti del fidanzato ma non poteva fare a meno di sentire il cuore palpitare in modo diverso quando pensava al giovane fotografo americano.

Più tardi Matteo le telefonò: “Amore come stai?…mi manchi…”, il tono affettuoso della sua voce la ferì, in quei pochi giorni lui era rimasto lo stesso ma lei era cambiata, se ne stava accorgendo in quel momento.. Dopo la lunga conversazione, dove Matteo le riconfermò il suo amore, si sentì ancor di più colpevole.

“Cosa hai fatto oggi?”; le stava chiedendo il suo ragazzo. Come poteva dirgli che aveva preso il sole, sdraiata accanto a un altro e che, attirata da lui l’aveva baciato appassionatamente? Così mentì rispondendo alla sua domanda:
“Ti ho pensato tanto…”, poi aggiunse: “Torna presto….”,  voleva cercare di superare quel momento di smarrimento e ritrovare la sua vita .  

Il mattino seguente, dopo una notte trascorsa a pensare, si avviò verso il porto per incontrare Rudy e dirgli  tutto di lei: chi era, che doveva sposarsi presto …insomma  voleva  rimettere le cose a posto come se nulla fosse accaduto.  Però si accorse che non era così facile, quando lo rivide ebbe la conferma di aver preso una formidabile sbandata per quello straniero con lo sguardo tenero, anche se non sapeva niente di lui…una morsa le afferrò la gola e l’emozione le fece tremare le gambe. Era questo l’amore? Fino a quel momento aveva creduto che ciò che provava per Matteo fosse il massimo del sentimento, ma ora accorgeva che le emozioni erano diverse e intense…non sapeva che si potesse arrivare a tanto…perciò tenne il suo segreto tutto per sé.

“Vieni…oggi ho preso lo stipendio e sono ricco…ti porto in un ristorantino dove si mangia benissimo”, Rudy appena la vide la prese per mano e la condusse verso la moto parcheggiata poco lontano.

“Si va con questa?”, chiese lei, non era avvezza ad andare su una due ruote, era stata abituata ad essere trasportata su vetture potenti e di lusso. Salì sul sellino posteriore un po’ titubante; percorsero i pochi chilometri che li dividevano da Rapallo a velocità sostenuta, ad ogni curva Nadia si abbarbicava alla schiena di Rudy e chiudeva gli occhi sperando che quel tormento finisse presto….non era fatta per andare in moto!

La trattoria in un vecchio carrugio era una di quelle a conduzione familiare, alla buona, con i tavoli con le tovagliette a quadri. Nadia entrò e il suo sguardo percorse l’ambiente che, a differenza dei ristoranti che frequentava con Matteo, le apparve squallido e poco confortevole: l’odore di fritto aleggiava per l’aria,  i clienti parlavano a voce alta, c’era un chiasso fastidioso; Rudy notò il suo disagio:
“Non ti piace?”, chiese, “non guardare l’ambiente, qui fanno le trenette col pesto più buone di tutta la Riviera…dai vieni, sediamoci altrimenti non troveremo più posto”. Si inoltrò e si sistemò ad un tavolo apparecchiato con piatti di ceramica a disegni floreali:
“Ecco qui va benissimo…ho una fame!”, disse entusiasta il ragazzo scostando una sedia.

Lei si sedette un po’ rigida: in quella trattoria non si trovava a suo agio…ma a poco a poco l’atmosfera paesana la conquistò, mangiò di gusto il piatto di pasta  che una donna robusta con la faccia simpatica le aveva portato. Quando poi arrivò il fritto misto di pesce aveva lasciato nel dimenticatoio i vari ristoranti con quattro camerieri dietro le spalle ed era passata dalla parte della trattoria casalinga dove tutto ciò che vedeva era tanto semplice da sembrare finto…

Dopo il caffè e l’amaro offerti dal padrone, mano nella mano camminarono per le vie strette della cittadina ligure, si ripararono dal sole sotto le palme della passeggiata sul mare, beati di stare vicini, e di accorgersi di essere fatti l’uno per l’altra.

“Non avrei mai creduto di incontrarti…ti aspettavo da tempo”, disse ad un tratto Rudy fissando la sua compagna intensamente. Lei non seppe rispondere, avrebbe voluto dire che anche per lei era la stessa cosa, ma il pensiero di Matteo la frenava, risentiva la sua voce: “ciao amore…mi manchi…”.

“Andiamo a casa mia…la stanza è libera, il mio amico è tornato in città per qualche giorno…”, propose lui accarezzandole dolcemente i capelli…la sua mano indugiò fra la chioma bionda e un’intensa emozione trasparì dagli occhi verdi. Lo sguardo di Nadia percorse il volto di Rudy: doveva decidere della sua vita in quel momento…il desiderio era forte, avrebbe voluto rispondere di sì, subito…perché doveva respingere quel sentimento?…ma le si pararono davanti tutte le difficoltà in cui andava incontro se avesse scelto il suo istinto…oltre al fatto di confessare a Matteo il tradimento, avrebbe dovuto affrontare il giudizio dei genitori e di tutto il mondo cui apparteneva…amici, parenti, praticamente sarebbe diventata la pecora nera della famiglia.

“Ti senti bene?”, le chiese Rudy vedendola così assorta, “sto aspettando una risposta, amore mio”.

Lei si scosse e finalmente trovò dentro di sé il coraggio di scegliere ciò che in quel momento le dettava il cuore. “Andiamo”, rispose stringendosi a lui. La strada del ritorno le sembrò molto più lunga e quando entrarono nella stanzetta in una vecchia casa che era stata in passato di pescatori, si strinsero fino a farsi mancare il respiro e si amarono appassionatamente su un lettino col copriletto azzurro a disegni astratti che in quel momento sembrò a Nadia quello di un hotel a quattro stelle.

Dopo, sdraiato accanto a lei Rudy le stava accarezzando i capelli biondi e lisci come la seta.

“E’ stato bellissimo…”, mormorò, “mi chiedo come ho fatto a vivere fino ad oggi senza queste emozioni”.

Lei lo fissò negli occhi: “Ti sarai fatta un’opinione pessima di me…non ci conosciamo e sono già a letto con te…”, disse a bassa voce vergognandosi un po’.

Il ragazzo si alzò a sedere:
“So che doveva succedere…non penso nulla , sento che è stata la stessa magia che mi ha colpito appena ti ho vista….e per te è stata la stessa cosa…”.

Nadia annuì in silenzio, si accostò a lui e lo baciò, gli accarezzò il viso e passò una mano sui capelli arruffati: “Come mai sei venuto in Italia?”, gli chiese poi.

“Te l’ho detto, voglio fare il fotografo… un richiamo prepotente mi ha portato in questo meraviglioso paese….qui c’è l’arte, la storia…qui ci sono mille occasioni per fotografare la bellezza. Sono partito contro il parere della mia famiglia, ed ora sono felice di averlo fatto…ho incontrato te…in un secondo tempo verrà anche il lavoro, ne sono sicuro”, affermò Rudy, “… ora vorrei sapere tu chi sei, oltre ad essere la ragazza speciale che ho incontrato sulla mia strada?”, concluse sorridendo.

Lei  non rispose subito, decise di non rivelare la sua vera identità ormai non poteva più smentirsi….si ricordava di aver detto che lavorava in un giornale:

“Sono impiegata in una casa editrice di Milano…”, rispose a mezza voce.

“Interessante…”, rispose lui, “ho sempre desiderato lavorare per la stampa… fare servizi per un settimanale, sarebbe il massimo”, confessò lui, “ma sono soltanto sogni…vedremo…finita la stagione mi metterò seriamente in cerca di un lavoro. Qui la vita è cara e non mi rimane in tasca nulla dello stipendio di barman…”.

Nadia sentì una fitta allo stomaco, perché non poteva aiutarlo, lei che poteva? Ma ormai si era messa su una strada dalla quale era difficile tornare indietro.

“Rudy guardò l’orologio: “Accipicchia…è tardi, devo andare a lavorare. Sapessi quanto mi dispiace lasciarti!”, esclamò accarezzandole il viso, “ti accompagno a casa poi me ne vado”.

Scesero in fretta le scale strette e buie, la moto li aspettava in strada.

“Andiamo nella tua bella villa….certo che sei fortunata ad avere uno zio che abita lì”, esclamò montando in sella.

 Dal grande cancello di ferro battuto stava uscendo la moglie del custode, la donna sgranò gli occhi nel vedere Nadia scendere dal sellino della moto di uno sconosciuto. La ragazza si sentì morire: “ecco, si disse, adesso viene fuori tutto…speriamo che Rosa non faccia qualche gaffe… “, pensò allarmata.

“Fermati qui per favore”, disse a Rudy poco prima di arrivare, “non mi voglio far vedere da mia zia”.

“Ormai ci ha già visti”, rispose lui incamminandosi per andare a salutarla.

Quasi un grido strozzato uscì dall’ugola di Nadia. “No!”,

Lui si voltò stupito: Perché?”, chiese serafico.

“Tu non la conosci…è severissima, mi ha proibito di andare in moto…mi farebbe una scenata”, riuscì a dire tutto d’un botto la ragazza che aveva il cuore in gola.

Rudy si fermò: “OK non sapevo questo lato del carattere della zia”.

“Sai…si sente responsabile nei confronti dei miei genitori…ha paura che mi succeda un incidente”, ormai mentiva con disinvoltura meravigliandosi di se stessa…

Salutò Rudy e s’incamminò per il vialetto, nella villa vicina la finestra del salone era illuminata. Di solito a quell’ora era tutto buio tranne le luci della dependance. Le venne il sospetto che fosse tornato Matteo, infatti controllò il cellulare che aveva lasciato a casa e vide che c’erano diverse chiamate senza risposta, tutte dal numero del suo fidanzato. Uscì di nuovo e andò suonare al cancello vicino.

Matteo l’accolse un po’ freddamente, ma Nadia non volle accorgersene.
“Sei tornato improvvisamente…perché non mi hai avvertito?”, gli chiese.

“Ti ho chiamata tutto il santo giorno…al telefono fisso e al cellulare, ma non sono riuscito a parlarti…dove sei stata?”, domandò leggermente seccato

Nadia presa alla sprovvista non seppe rispondere subito, poi ebbe un lampo di genio: ormai era diventata una professionista nel creare bugie da spifferare con disinvoltura.

“Sono stata a Rapallo a fare shopping”, disse stirando le labbra in un sorrisetto e cercando di dare un tono veritiero alle sue parole.

“Da sola?…ho chiesto anche a Paolo ma mi ha detto che non ti vede da tre giorni…”, affermò lui sarcastico.

“Paolo mi ha seccato…non stavo bene e sono rimasta in casa”, ribatté Nadia continuando a mentire.

 “Va bene…non parliamone più…vieni qui”, disse lui abbracciandola e cercando la sua bocca. La giovane sentì irrigidirsi qualcosa dentro…tentò di scostarsi, ma capì che non lo poteva fare.

Il bacio, che fino a tre giorni prima era stato un’attrazione reciproca era diventato un dovere al quale non si poteva sottrarre. Il suo cuore era a pezzi, il pensiero andava a qualche ora prima quando aveva fatto l’amore con Rudy, si sentiva a disagio e non sapeva come affrontare il futuro da quel momento in poi…Si era cacciata in un pasticcio dal quale era costretta ad uscire: o mandava all’aria il matrimonio, ed allora avrebbe dovuto dire anche a Rudy che aveva mentito, oppure doveva accettare di restare la tranquilla fidanzata in attesa delle nozze…a meno che non decidesse di confessare tutto! In quei brevi minuti decise della sua vita: capì che non poteva rinunciare al grande amore, piuttosto avrebbe affrontato quello che l’aspettava… e allora scelse di dire la verità.

“Devo parlarti”, disse a Matteo facendo uno sforzo tremendo. Lui si accorse del suo disagio e lo scambiò per risentimento: “Scusami per prima, non volevo offenderti…”, disse abbracciandola.

Nadia con il viso contro il suo petto tremava, stava cercando dentro di sé il coraggio che non aveva…Matteo si scostò e la guardò intensamente: “Mi hai perdonato? Non parliamone più…anzi usciamo stasera?”, disse conciliante. Lei assentì in silenzio, non ebbe l’animo di mettere in pratica il suo proposito, capì di aver perso la battaglia contro se stessa e…rinunciò a parlare..

“Prima andiamo a mangiare la zuppa di pesce al “Gambero rosso”, poi finiamo la serata al Covo…noi due soli…sperando di non incontrare nessuno che ci conosca. Voglio stare con te stasera”.

Nadia sobbalzò: al Covo no, non ci poteva andare…al massimo sarebbe andata al ristorante, e dopo avrebbe trovato una scusa..

La cena a due si trascinò senza entusiasmo, Matteo si stava accorgendo del distacco della sua ragazza.

“Tesoro…ti senti bene?”; domandò ad un tratto rompendo un silenzio imbarazzante.

“Perché mi fai questa domanda?”.

“Hai un atteggiamento strano, come se dovessi dirmi qualcosa”; continuò lui guardandola con intenzione.

Nadia pensò che aveva proprio ragione, eccome se doveva dirgli qualcosa….doveva dirgli che gli voleva bene dopo tanti anni passati insieme, ma che non l’amava più…doveva dirgli che aveva incontrato l’amore quello vero, quello che lei non sospettava nemmeno che esistesse…quante cose doveva dirgli…ma non disse niente…allungò una mano sul tavolo per cercare una delle sue:
“No…non c’è nulla che devi sapere….tutto è come sempre…ma ho un feroce mal di testa, scusami ma faccio fatica a parlare…”, disse la ragazza stringendosi le tempie.

“Se è così andiamo subito a casa…prendi un calmante e ti stendi sul letto…forse hai bisogno di dormire”, concluse Matteo.

“Ti ringrazio, domani starò meglio, stasera non sono nella forma migliore…mi dispiace”.

 

                                                                                                                                            ( continua)

 

  

 

 

Nessun commento:

Posta un commento