Powered By Blogger

domenica 2 dicembre 2012

UNA CIOCCA DI CAPELLI BIONDI

Il commissario Alex Parisi, con la sigaretta penzolante all'angolo della bocca, stava spaparanzato sulla poltrona girevole della scrivania, con gli occhi socchiusi perso in chissà quali elucubrazioni mentali. Era in un periodo nero, sempre di malumore, quel giorno non si era fatto nemmeno la barba, anche l'abbigliamento era trasandato, la camicia che indossava non era proprio di bucato e i pantaloni sgualciti non vedevano il ferro da stiro da molto tempo. Tutto questo era il risultato della sua condizione di scapolo convinto.
 Un agente bussò prima di aprire la porta:
“Commissario, c’è una signora che vuole parlare con lei.”
“Falla entrare”; rispose lui passandosi una mano sulla capigliatura scomposta.
 Una giovane donna bionda, elegante, entrò e lo guardò intimidita:
"Il commissario Parisi?", chiese incerta percorrendolo con lo sguardo .
"Sono io...", rispose brusco lui.
La signora fece un passo avanti, si mise una mano alla bocca tossicchiando:
"Che fumo!", disse arricciando il naso.
"Ha ragione, mi scusi, provvedo subito", andò alla finestra e la spalancò: una ventata di aria fresca entrò nella stanza. "Si accomodi", continuò accennando alla poltrona di fronte la scrivania, "in che cosa posso esserle utile?".
La donna si sedette poco convinta, forse stava pensando che l'idea di venire in commissariato non era stata proprio delle migliori. Rimase in silenzio per qualche secondo.
"Sono Margherita Rossini", disse infine, "sto vivendo un brutto momento,...", esitò ancora prima di continuare,  "sono venuta qui nella speranza di ritrovare mio marito", concluse in fretta.
Parisi si accomodò sulla sedia:
"Si spieghi meglio, suo marito è scomparso?", domandò fissando l'interlocutrice.
"Sì...è partito per un viaggio d'affari e non è più tornato", negli occhi della donna erano spuntate due lacrime.
Il commissario si protese verso di lei:
"Quali affari?", indagò sospettoso.
"Non so...non mi parlava volentieri del suo lavoro, aveva rapporti con tanta gente e spesso si assentava da casa", rispose lei abbassando lo sguardo, "ma, di solito, stava fuori non più di una settimana...dieci giorni al massimo, questa volta è un mese che non si fa sentire...ha telefonato l'ultima volta da Palermo, poi più niente...il cellulare è spento, in albergo mi rispondono che è partito, non so più cosa pensare, sono disperata, mi aiuti per favore...". Nella sua voce c'era tanta angoscia e dolore che il commissario non poté fare a meno di consolarla alla sua maniera:.
"Non pianga, lo troveremo", affermò brusco.
Mentre la signora stava armeggiando nella borsa per trovare un fazzoletto, Alex Parisi stava studiando chi aveva davanti: quella donna era carina, giovane, ben vestita, con la faccia pulita...non doveva fare altro che farla parlare il più possibile per cercare di capire l'ambiente nel quale viveva.
Con l'arte che aveva acquisito in tanti anni di mestiere scavò nella sua vita senza quasi che lei se ne accorgesse, riuscì così a sapere che il marito era un trafficone impegolato in diverse attività: compravendita di immobili, terreni, macchinari...Seppe anche che era ricchissimo e che dal conto in banca non era stato prelevato nulla fino a quel momento.
"Perché non si è rivolta prima alla polizia?", chiese ad un tratto.
"Non voglio suscitare scandali, sa...è molto conosciuto ma, adesso non ho potuto fare a meno di venire in commissariato, sono preoccupata, è troppo tempo che non lo sento ", rispose lei fra i singhiozzi.
Parisi si alzò per prendere una sigaretta, l'accese, andò alla finestra e si voltò verso la donna:
"In questi casi si usa dire “cherchez la femme”, in parole povere...suo marito aveva un'amante che lei sappia?", sparò a bruciapelo.
La donna ebbe un sussulto: "No...lo escludo nel modo più assoluto...", affermò, alzando la testa di scatto come se fosse stata punta da una vespa.
"Sono contento per lei, è sempre spiacevole trovare delle brutte sorprese", disse il commissario alzandosi in piedi:
“Cerchi di stare tranquilla, inizierò le ricerche oggi stesso, ora vada a casa. Le prometto di farle avere notizie al più presto”, affermò rassicurante.
 Accompagnò la donna alla porta e ritornò alla scrivania.
Rimasto solo Parisi rimase a meditare dondolandosi sulla poltrona girevole poi, come era solito fare quando aveva  un nuovo caso da risolvere, si mise subito all'opera. In questi casi chi ne faceva le spese, di solito, era Loredana Caputo, suo braccio destro, una ragazza sveglia che sapeva interpretare al volo i pensieri del suo capo e che, con una pazienza infinita obbediva senza replicare.
 “ Caputo!!”, l’urlo attraversò il corridoio e arrivò nell’ufficio dell’agente che si precipitò immediatamente.
 “Eccomi, cosa devo fare?” chiese rassegnata .
Non appena se la vide davanti l’apostrofò fissandola in faccia:
“Sei siciliana ?”, chiese.
Lei lo guardò sorpresa:
“Sì”, rispose .
Parisi  le mise in mano un pacchetto di carte:
 " Allora sarai contenta di partire, ho già prenotato un posto per questa sera sull'aereo per Palermo, ti ho scritto tutto su questi fogli , se non ti è chiaro qualcosa, telefonami", ordinò perentorio.
Loredana era abituata a quel tipo di comportamento e non si scompose, uscì dall'ufficio andò a casa a prendere il pigiama e lo spazzolino da denti e si diresse dritta all'aeroporto.

Mentre Loredana indagava in Sicilia, da parte sua il commissario non perse tempo e cominciò le indagini sull’uomo scomparso. S'introdusse in incognito nei luoghi che il signor Rossini era solito frequentare: il circolo del tennis, il bar dove aveva l'abitudine di prendere l'aperitivo; fra una chiacchiera e l’altra seppe che l’uomo aveva una relazione sentimentale con una certa Ursula, nota per la sua avvenenza e per la facilità con cui cambiava partner; anche lei scomparsa dal giro da parecchi giorni.
“Avevo ragione di pensare a una fuga d’amore”, pensò ma i dubbi cominciarono a tormentarlo, era troppo semplice...la moglie evidentemente sapeva e si era servita di lui per conoscere il posto dove si erano rifugiati i due piccioncini. Questo pensiero lo tormentava, e gli aveva confuso le idee.
Continua












2 commenti:

  1. ciao finalmente hai ricominciato a scrivere, lo stavamo aspettando, ma hai chiuso lucilla su facebook? non lo trovo più. alla prossima puntata allora, adesso ancora non ho le idee chiare...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono molto contenta the abbia ricominciato a scrivere anch`io!!

      Elimina