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lunedì 24 dicembre 2012

FInale UNA CIOCCA DI CAPELLI BIONDI

«Caputo!», la voce di Parisi fece sobbalzare la poliziotta che si precipitò nell’ufficio del superiore
«Eccomi, è arrivato il referto?», chiese cercando di sbirciare sul foglio che il commissario teneva in mano.
«Sì, ma c’è una novità: tutti i tuoi sforzi per carpire il DNA delle due sospettate…».
Il viso della ragazza si illuminò: «E’ stata una di loro!», esclamò.
«…sono stati vani», continuò Parisi amaramente, lesse nel viso della sua assistente tutta la delusione che c’era anche in lui.
«La ciocca di capelli biondi appartiene a un’emerita sconosciuta, così siamo tornati al punto di partenza, dobbiamo ricominciare da capo».
Si alzò dalla poltrona e cominciò ad andare su e giù, mettendo addosso un nervosismo fastidioso alla Caputo che ci era rimasta malissimo... Pensava ai sotterfugi che aveva dovuto fare per rubare la tazzina dove Ursula aveva bevuto il caffè al Circolo del tennis. Oppure alle ore passate davanti alla casa di Rossini, appiattita dentro la macchina aspettando che la moglie uscisse per poi seguirla e sperare di avere l’attimo fortunato per impossessarsi di qualcosa da poter spedire a Palermo. Infatti arrivò il momento che sperava quando Margherita, lasciò cadere a terra un fazzolettino di carta usato. “Ce l’ho fatta! le  ho incastrate”, aveva pensato … ma tutto era stato inutile! 
«Non sono convinto, c’è qualcosa che non va», borbottava Parisi passeggiando nervosamente, « non c'è altro da fare, tornerò a Palermo!... ma intanto tu», disse rivolto a Loredana, «devi fare quello che ti dico».

Mentre il commissario si arrovellava nel dubbio e stava facendo indagini in Sicilia, era in corso una telefonata:
"E' andato tutto bene?.
"Sì, tutto liscio come l'olio".
"Nessuno capirà chi l'ha ucciso, lui mi ha strappato i capelli prima di cadere, ma quel giorno portavo una parrucca bionda di capelli lunghi... ci vediamo domani, ricordati quello che mi hai promesso".
"Stai tranquilla, ormai sono ricchissima, ho ereditato tutto io…ti darò il milione di Euro come pattuito".
"Ciao Margherita".
"Ciao Ursula".
Immediatamente  un’altra telefonata attraversò l’etere:
«Commissario, può tornare, aveva ragione lei, dalle intercettazioni telefoniche che mi ha ordinato di fare ho sentito una chiacchierata molto interessante! E’ stata Ursula d’accordo con la moglie...poi le spiegherò».
«Me lo sentivo…vai subito ad arrestarle, brava Loredana, prendo il primo volo e stasera sono in commissariato. Sono curioso di sapere com’è andata», Parisi era euforico, un sospiro liberatorio gli uscì dalla gola.
«Da quello che ho capito Rossini e l'amante erano su un motoscafo al largo, lei l’ha colpito poi l’ha buttato in  mare, la moglie sapeva e aspettava che l’altra lo facesse fuori…una cosa squallida!», rispose Loredana.
«E i capelli? Di chi sono !», esclamò il commissario.
«Ha ragione…dimenticavo di dirle che Ursula portava una parrucca», concluse Caputo.
    
 Qualche ora dopo sedute sull’aereo diretto in  Brasile, due bionde eleganti stavano chiacchierando fra di loro in attesa del decollo.
Mancavano pochi minuti alla partenza, l’ hostess si avvicinò:
«Scusate, sono costretta a farvi scendere, un’ agente di polizia vi sta aspettando a terra».
Le due donne impallidirono:
«Ci deve essere un equivoco», replicò una delle due aggrappandosi ai braccioli.
Intanto l’agente speciale Loredana Caputo si stava dirigendo verso le poltrone occupate dalle due signore:
« Vi dichiaro in arresto per l’omicidio di Alberto Rossini, venite con me», ordinò senza tanti complimenti; le due donne capirono dall’atteggiamento dell’agente che sarebbe stato pericoloso rifiutare, si alzarono in silenzio e si diressero alla scaletta  fra gli sguardi attoniti dei passeggeri.
 Anche questa volta la coppia Parisi-Caputo, aveva centrato il bersaglio!  
 FINE
  





    

1 commento:

  1. bel giallo, brava zia, due perfide signore....mai fidarsi

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