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giovedì 17 maggio 2012

CONCLUSIONE "LA REGINA NERA"

Adami salì in camera a prendere il collier di rubini e lo consegnò al commissario che sgranò gli occhi davanti a tanto splendore. 
«Caputo, chiama la scientifica e fai valutare questa collana», disse poi alla sua aiutante rigirando il gioiello fra le mani, «per essere sincero trovo stupende queste pietre», si volse verso Adami e aggiunse, « forse la mia professione mi porta sempre a essere sospettoso».
Sentì su di sé lo sguardo cupo di Valentina:
«Mi dispiace, signora, ma questo è il mio mestiere…», affermò, «se non è come penso, le anticipo le mie scuse. Ora devo andare, ci vediamo domani alle nove in commissariato per il responso della perizia», tagliò corto, salutò e se ne andò seguito dagli sguardi preoccupati di Valentina e suo marito.
Il giorno dopo il dossier della perizia sui rubini dello sceicco era in evidenza sopra tutte le altre pratiche sulla scrivania di  Parisi che continuava a guardare l’orologio in attesa dei coniugi Adami, le sue dita tamburellavano ritmando il tempo nervosamente.
«Avevamo l’appuntamento alle nove…sono le dieci!», sbuffò guardando di traverso il suo braccio destro. Loredana si limitò ad alzare le spalle senza rispondere.
Poco dopo il commissario si calmò:
«Gli Adami sono arrivatiʺ, annunciò finalmente la  Caputo tirando un sospiro di sollievo, non sopportava l’impazienza del commissario e il suo nervosismo….le veniva un cerchio alla testa!
Marito e moglie entrarono, Parisi li invitò a sedersi ed entrò subito in argomento:
«Ecco il responso: il nostro esperto ha sentenziato che…», prese la cartella della scientifica e, lentamente, scandendo le parole continuò, «queste pietre sono degli stupendi…», e qui si fermò guardando in faccia i due che sorrisero:
«…fondi di bicchiere», concluse. Il sorriso si spense sulla bocca dei suoi interlocutori.
Adami si mise una mano al petto: «Presto, Valentina…le pillole, mi sento male…», mormorò con un filo di voce.
Il commissario era a disagio: «Mi dispiace, ma sono soltanto delle meravigliose imitazioni….l’avevo previsto, la verità è come pensavo», concluse restituendo la collana.
Valentina lo guardò mestamente:
 «Allora, commissario è stato il principe…cioè il falso principe, praticamente un ladro d’alto bordo», continuò, nei suoi occhi si leggeva una grande delusione.
«Purtroppo i miei sospetti erano veri, ora continueremo le ricerche di quel tale, le preannuncio però che non sarà facile rintracciarlo, non sappiamo nulla di lui…non ha lasciato sul posto nemmeno le impronte».
«Ma, come ha potuto rubare i gioielli se era con noi al night! …probabilmente aveva un complice», aggiunse Adami che si era faticosamente ripreso dal malore.
«Certamente….», rispose Parisi, «continueremo a cercare ma, mi creda, non si disperi, si calmi e pensi alla sua salute…non ne vale la pena per un mucchietto di gioielli, molto preziosi, ma soltanto degli oggetti», cercò di consolarlo ma l’altro gli lanciò un’occhiata di fuoco e  uscì  con la moglie dall’ufficio quasi senza salutare.
Il commissario non reagì:
«Si sono offesi, volevo soltanto dire che è meglio un furto di una malattia…bah!», e allungò le gambe sotto la scrivania. Loredana Caputo chiese il permesso di uscire.

Qualche mese dopo Valentina stava imbarcandosi su un aereo diretto in Brasile accompagnata da un bel giovane bruno. Sedettero vicini e lei si strinse al suo braccio:
«Sono felice James…o ti devo chiamare Alì», sussurrò, «finalmente è tutto finito…ho riscosso anche i soldi dell’assicurazione e qui dentro…», la sua mano batté sulla borsa
 di coccodrillo, «c’è la Regina Nera…e gli altri gioielli, non poteva andare meglio!!».
«Sei stata fantastica», rispose lui accarezzandole i capelli biondi ,« il direttore aveva ragione: quella cassaforte era a prova di ladro…ma conoscendo la combinazione, tutto è stato più facile. Il nostro complice non ci sarebbe mai riuscito senza il tuo aiuto».
Il grande aereo decollò, Valentina guardò fuori dal finestrino mentre la terra si allontanava:
ʺAddio signor Adami», disse alzando una mano, «poveretto, mi dispiace avergli dato questo dolore, ma in fin dei conti è pieno di soldi fino alle orecchie!...è una brava persona ma non l’ho mai amato, l’ho sposato appunto per la sua ricchezza…lo sai che amo soltanto te».
Appoggiò la testa sulla spalla di James e chiuse gli occhi: cominciava il suo viaggio verso la felicità.
Tutto questo il commissario Alex Parisi questa volta non l’aveva previsto, forse affascinato come tutti dalla bellezza di Valentina che aveva bene interpretato la parte della vittima.  
 FINE



3 commenti:

  1. Che bello! E chi l'avrebbe mai detto! Brava. Ma non ho capito una cosa: il commissario l'ha capito o no?

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    1. Grazie...il commissario non l'ha mai saputo...e loro se ne sono andati ricchi e felici!!
      Ciaooo

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  2. BELLO!!!COMPLIMENTI,NON ME LO SAREI MAI ASPETTATO...!cIAO, SCRIVI PRESTO!!!
    cLARA!

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