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giovedì 5 aprile 2012

IN UNA NOTTE TEMPESTOSA

IN UNA NOTTE TEMPESTOSA

Manuel entrò in camera frizionandosi i capelli con un asciugamano:
«Quella doccia non funziona, devi chiamare l’idraulico», disse contrariato.
Lisa era ancora a letto, si stirò mollemente godendo del tepore delle lenzuola.
«Va bene, amore, cercherò di trovarne uno », rispose,  e il suo sguardo si posò sul suo bel marito incontrato per  caso sulla spiaggia di Miami. Ricordò quel momento felice quando lui, uscendo dal mare di corsa si scontrò con lei. Rotolarono insieme sulla sabbia bagnata in un abbraccio casuale e fu in quel momento che si costruì il loro destino.
«Non partire», gli sussurrò.
«Non posso, mi aspettano a Parigi per un contratto importantissimo, è determinante la mia presenza». Rispose lui accarezzandole i capelli.
Lisa si alzò pigramente e andò in cucina a preparare il caffè, poco dopo l’aroma forte  si diffuse nell’ambiente, Manuel si sedette al tavolo:
«Questo è il momento che preferisco», disse prendendo in mano la tazzina fumante.
La donna  guardò oltre i vetri:
«Che tempo tremendo», osservò preoccupata, «a che ora prendi l’aereo?».
«Fra tre ore, ma non ti preoccupare tesoro, la pioggia non impedisce di volare. Andrà tutto bene»
Si accese la prima sigaretta della giornata e si andò in veranda a fumare.
Poco dopo ricomparve: «Allora vado, ci vediamo fra due giorni, fai la brava!», scherzò.
Prese l’accendino che aveva lasciato sulla tovaglia e lo mise in tasca.
Lisa lo guardò innamorata: era sempre affascinante il suo Manuel.
«Pensami», gli sussurrò prima di salutarlo con un bacio.
Rimase ancora sulla porta per vederlo entrare nel taxi e partire. Tornò in casa e solo sotto la doccia  riprese il controllo di sé. Rabbrividì sotto il getto dell’acqua quasi fredda.
«Ha ragione Manuel, devo proprio farla aggiustare», borbottò osservando lo scarso sgocciolìo .
S’infilò l’accappatoio tremando e consultò l’elenco telefonico, dopo vari tentativi avvenne il miracolo: trovò un idraulico disposto ad arrivare in giornata!
Mentre si stava vestendo, sentì suonare il campanello dell’ingresso, scese le scale di corsa e aprì. 
Giorgia, la sua vicina entrò come un fulmine:
«Aiutami Lisa!», esclamò tra i singhiozzi, «solo tu mi puoi salvare».
«Calmati e raccontami tutto», accompagnò dolcemente l’amica sul divano, «siediti, ti preparo una camomilla».
«Non ho bisogno di calmanti…ho bisogno di soldi».
«Cosa hai detto?», chiese Lisa stupita.
«Sì, hai capito bene, se non trovo trecentomila euro per dopodomani mio marito è rovinato. Tutto andrà in fumo: la ditta, la casa e probabilmente anche il nostro matrimonio». Concluse Giorgia disperata.
«Come è successo?», Lisa non riusciva a capire.
L’amica si portò le mani al viso: «Giuseppe è in mano agli strozzini, gli affari ultimamente sono andati male, c’è una crisi pazzesca e ha dovuto chiedere un prestito ma…non può restituire i soldi e quelli non scherzano!», alzò lo sguardo e implorò, «ho pensato a te…la tua è una famiglia ricca! Per tuo padre quella somma non è niente, mentre per noi è la vita».
Lisa la guardava commossa: povera Giorgia, l’aveva sempre giudicata frivola e superficiale, invece era tutto un paravento per nascondere il dramma che stava vivendo.
In quel momento il campanello dell’entrata suonò ancora una volta.
«Penso che sia l’idraulico», disse precipitandosi ad aprire; un uomo massiccio, bruno, viso dai lineamenti marcati, carnagione scura, la guardava con aria interrogativa. Indossava una tuta da lavoro e aveva la cassetta dei ferri. Istintivamente Lisa si ritrasse.
«Posso entrare?», chiese l’uomo inoltrandosi nell’ingresso. La sua voce era rauca e sgradevole.
Lisa intimorita l’accompagnò al piano superiore: «Ecco, la doccia non funziona, l’acqua scende quasi fredda», disse mostrandogli la stanza da bagno, «se ha bisogno di me sono giù, in soggiorno», concluse in  fretta. L’uomo si voltò, il suo sguardo la percorse da capo a piedi. Lisa arrossì, aveva ancora addosso l’accappatoio; tornò da Giorgia stringendosi nervosamente il bavero sotto la gola.
L’amica chiese, vedendola perplessa: «Ci sono problemi?».
Lisa si affrettò a rassicurarla, ma l’arrivo di quell’operaio l’aveva sconcertata, era un tipo un po’ strano e poco rassicurante.
«A proposito di quel prestito…», timidamente Giorgia riprese l’argomento.
«Ah…sì, facciamo così andiamo da mio padre domani e vediamo cosa si può fare».
Il viso della donna s’illuminò, ma Lisa aggiunse:
 «Non posso prometterti niente, non dipende da me, cercherò di convincerlo».
Giorgia non replicò, poi cercò di mascherare la sua delusione e si guardò intorno:
«Manuel non c’è?», chiese.
«E’ partito per Parigi, starà via tre giorni. Ti confesso che rimanere sola in  questa casa mi fa un po’ paura».
Non si accorse che dietro lei c’era l’uomo in tuta. In silenzio stava ascoltando le due donne.
Lisa si voltò di scatto: ʺC’è qualcosa che non va?», domandò ansiosa.
«Mi dice dov’è il rubinetto centrale dell’acqua?», poi le piantò gli occhi addosso sfacciatamente.
Infastidita lei lo portò in cucina. Quel tipo non le piaceva, non ne poteva più di vederselo in casa, la seguiva per le stanze sbirciando dappertutto.
Dopo circa un’ora la doccia funzionava e quando l’idraulico se ne andò tirò un sospiro di sollievo.
Si vestì con calma mentre parlava con Giorgia, indossò gli orecchini di diamanti sotto lo sguardo ammirato dell’amica: «Sono stupendi!», infatti disse fissando incantata il bagliore delle pietre.
«E’ un regalo di mia madre quando mi sono sposata», rispose Lisa leggermente in imbarazzo.
 Poco dopo anche Giorgia uscì e lei restò sola. Avrebbe voluto uscire, ma il tempo era pessimo, “andrò fuori quando spiove”, si disse. Ma la richiesta dell’amica le aveva messo addosso una certa tristezza. L’aveva vista andar via angosciata, sperava proprio di poterla aiutare!
Intanto la pioggia continuava a scendere senza tregua, con il passare delle ore il tempo peggiorò. A fine giornata si preannunciava una nottata infernale.
Ormai era diventato buio, Lisa cenò davanti alla televisione e verso le ventitré si preparò ad andare a letto.
Manuel le telefonò proprio in quel momento:
«Come va, tesoro? Sei sola?  Non avere paura … ficcati sotto le coperte,
e sogni d’oro». La sua voce la tranquillizzò, cominciò a leggere un libro sperando di addormentarsi. Ma il sonno tardava a venire, tendeva l’orecchio ad ogni rumore sospetto.
Fuori era scoppiato un temporale, un lampo squarciò il cielo e  la lampada del comodino si spense. «Ci voleva anche questa…è andata via la corrente…», borbottò Lisa.
Al buio cercò nervosamente la torcia, il rumore di un uscio che sbatteva la fece sobbalzare, pensò che fosse la porta-finestra  del soggiorno e si accinse ad andare a chiuderla per non fare entrare l’acqua. Cercò di orientarsi al buio tastando i muri, raggiunse le scale per scendere in salotto a chiudere. Un’ombra passò contro i vetri, Lisa si fermò impietrita, con gli occhi sbarrati fissava la poca luce che filtrava dall’esterno. Si fece coraggio…forse il vento aveva fatto ondeggiare  il pino in giardino.  Scese ancora di qualche gradino: una mano le chiuse la bocca e un dolore lancinante le scoppiò dentro. Cadde sulle scale in una pozza  sangue.

Seduto alla scrivania, con lo sguardo fisso nel vuoto, il commissario Parisi tormentava la sua barbetta rossiccia: quel caso non lo faceva dormire. “Dunque”, si disse, “c’è una donna accoltellata nel cuore della notte in una villetta isolata. Un’amica piena di debiti. Un idraulico ex tossicodipendente…e un marito a mille chilometri di distanza. Tutti e tre senza uno straccio di alibi. Senza contare i soliti ignoti.”

12 commenti:

  1. Cavoli....questo è difficile...

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    1. NON è COSì DIFFICILE, è ANCORA PRESTO....ALLA PROSSIMA PUNTATA GIA' SI PUO' CAPIRE.
      CIAO, LUCILLA

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  2. Potrebbe essere l'idraulico che oramai sa che è ricca e dove abita, così la ammazza rende il neccessario e se la fila... oppure (ma con meno chances) il marito che non se ne è andato in realtà, ma ha aspettato...non chiedetemi perchè perchè non ne ho idea.

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    1. Sono ambedue sospettati....vedremo in seguito..
      BUONA PASQUA!
      Lucilla

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    2. Buona Pasqua (oggi Pasquetta) anche a te! Questo è di gran lunga il racconto che finora preferisco. Però, ora punto anche sull'amica che potrebbe averlo fatto per ottenere soldi, non so come, nè perchè... ma non conterei molto sui "soliti ignoti". Comunque non è difficile Clara!

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    3. Mi fa piacere il tuo apprezzamento, in questi giorni scriverò il seguito...a quel punto aspetto commenti per la risoluzione del giallo.
      Ciao ,
      Lucilla

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  3. sembra un complotto .... baci mary

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    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. Ciao Mary, è ancora presto per pronunciarsi, la prossima volta indovinerai...come sempre!!

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  5. Sicuramente,lei indovina sempre tutto!!!!(io mai).....
    Vado a leggere il seguito e m magari lascio un altro commento!!!

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  6. questo brano è molto bello ma non riesco proprio a capire chi è il colpevole anche se sospetterei sull'idraulico

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  7. Questo racconto mi prendeee.. bre

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