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lunedì 5 marzo 2012

Il caso si stava sempre più complicando e Parisi ci stava rimettendo l’equilibrio mentale: non capiva più niente. Eppure ci doveva essere una spiegazione!
L’agente Loredana Caputo, intanto, era alla ricerca della moglie dell’accattone. Dopo una faticosa inchiesta in quel mondo parallelo ai bordi della legalità, riuscì a trovare chi cercava.
La donna abitava all’estrema periferia della città. Loredana con un’insospettata diplomazia entrò in casa: «Non sono qui per lei, signora, non abbia paura. Vorrei soltanto qualche notizia sul suo ex marito», iniziò cauta. L’altra stirò la bocca in un sorriso forzato:
 «Cos’ ha combinato ancora quel farabutto?», mormorò.
«Non ha avuto più sue notizie?», chiese ancora Loredana.
«No, è sparito nel nulla».
La poliziotta fu attirata da una foto:
«E’ lui?», chiese incuriosita, osservando il ritratto della donna abbracciata a un uomo. Alla risposta affermativa si avvicinò e guardò meglio. «Non è possibile!», esclamò stupefatta.
«Mi potrebbe dare questa foto per qualche giorno?», chiese non staccando gli occhi da quel ritratto.
La donna la guardò: «La prenda, tanto a me non dice più niente».
Loredana Caputo quando uscì teneva stretta fra le mani quella fotografia, non vedeva l’ora di mostrarla al suo capo. Sgommò fino al commissariato rischiando un incidente, si fiondò nell’ufficio di Parisi.
«E’ incredibile, commissario, guardi questa foto!».
Lui diede un’occhiata e fece un balzo sulla sedia:
«Questo è Silvani!», esclamò esterrefatto.
«No, è un suo sosia, questo è l’uomo col basco blu, il barbone… ossia il ragionier Beltrami quando era ancora in famiglia».
Parisi rimase qualche secondo muto, non gli pareva vero, ma, in quel momento aveva trovato la soluzione di quel caso che non l'aveva fatto dormire per tante notti.
«Adesso ho paura che questo poveretto abbia fatto una brutta fine…non lo troveremmo mai!», mormorò.
Firmò un mandato d’arresto per i coniugi Silvani per l’assassinio di quel poveretto che aveva soltanto la colpa di essere il sosia dell’ingegnere.
«Ecco chi era al telefono! Non era un amante, ma il marito!», esclamò.
Ora tutto aveva una spiegazione: Franca e il marito avevano progettato l’omicidio dopo aver visto che il mendicante somigliava in modo stupefacente all’ingegner Silvani.
«Se insceniamo una rapina e facciamo trovare il cadavere di quest’uomo al posto del mio, sono morto assassinato  e …non avrò più debiti. Tanto nessuno se ne accorgerà, siamo uguali. Poi me ne vado all’estero e tu mi raggiungerai».
 Il piano era perfetto e stava andando a buon fine, ma non avevano fatto i conti con la tenacia e il fiuto da segugio del commissario Parisi e della sua aiutante, l’agente speciale Loredana Caputo.

Lucilla


7 commenti:

  1. Bello bellissimo.....

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    1. CI SENTIAMO PROSSIMO GIALLO...MI RACCOMANDO,LEGGIMI!!CIAO, LUCILLA

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  2. Hmmmm... TROPPO facile! Se ce lo svelassero così... davvero TROPPO facile! Secondo me si dovrebbe tornare alla pista iniziale... oppure... era un trucco! E se invece uno pensa "troppo facile" e salta ad altre conclusioni... forse è davero come dicono i poliziotti! Aiuto! Aspetto la prossima, magari riesco a saltare ad un'unica conclusione... certo che come detective faccio proprio pena eh... Scrivi presto!

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  3. Ciao Lucilla, sono Martina, molto bello il giallo, mi ha emozionata.CIAO e...aspetto il prossimo giallo!!!!!!!!!!!

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  4. Ah! Pensavo non fosse ancora finito! Comunque DAVVERO molto bello! Aspetto la prossima!

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  5. BELLISSIMO RACCONTO, NON VEDO L'ORA DI LEGGERE I PROSSIMI..

    bre

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  6. bellissimooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!

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